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Sapri, meravigliosa perla del Golfo di Policastro, nasce e si sviluppa in un territorio in cui la storia la fa da padrona. Addirittura si pensa che quando Erodoto scrisse nelle sue opere di “Sidro” dove si rifugiarono i profughi di Sibari nel 510 a.C. si riferisse proprio a Sapri; secondo altre fonti Sapri era invece Sapròs, un luogo paludoso ma situato geograficamente in maniera invidiabile in un’ insenatura che funse da porto naturale per i coloni greci e in seguito fu sistemato divenendo un punto importantissimo nel traffico marittimo del Tirreno meridionale; secondo altri ancora fu forse Avenia, grosso centro etrusco a lungo conteso tra Etruschi e Romani prima di scomparire in seguito ad un violento cataclisma.
Aldilà dell’ incertezza delle radici storiche possiamo sicuramente affermare che ciò che rende interessante questa città è la felice posizione geografica e la bellezza del suo paesaggio da favola, avvolto dolcemente tra un limpidissimo mare e una pittoresca zona collinare. Proprio la fortunata collocazione, unita ad un clima favorevolmente temperato hanno da subito stimolato la vocazione turistica di Sapri. Già Cicerone infatti la nominò "parva gemma maris inferi" (piccola gemma del mare del Sud). È in una villa patrizia costruita ne I secolo d.c. e ampliata in età imperiale che l'imperatore romano d'Oriente Massimiano Erculio soggiornava nel periodo estivo proprio per la mitezza del clima e la bellezza del territorio circostante. Purtroppo le tristi vicende belliche e alcuni violenti eventi naturali hanno distrutto molte delle antiche testimonianze del passato. Tuttavia nella località "Santa Croce” sono ancora presenti testimonianze degli antichi culti della città. Dell’imponente edificio dotato di un approdo privato, di un impianto termale, di un teatro e di mosaici di un certo rilievo artistico non sono rimaste molte tracce, di sicuro la dimora addossata alla collina doveva essere una delle più grandi ville marittime sorte in età repubblicana.
La ragione per cui Sapri è sicuramente più conosciuta è la sfortunata spedizione di Carlo Pisacane partita il 25 giugno 1857 e tristemente fallita il 1° luglio successivo, evento storico trasposto poeticamente nella ballata risorgimentale "La Spigolatrice di Sapri" di Luigi Mercantini. Ancor oggi sono numerose le iniziative turistico-culturali che onorano la memoria dello sbarco dei 300 coraggiosi a cui si lega un articolato e interessante programma di iniziative che organicamente racchiudono le esigenze del turismo e della cultura. In largo Pisacane in prossimità della spiaggia dove avvenne lo sbarco, un cippo con i versi della celebre poesia ne ricorda l’impresa.
Abitanti: 7.022 - Frazioni: Fenosa, San Giorgio, Timpone - Comuni contigui: Maratea, Rivello, Torraca, Tortorella, Vibonati
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